Tale
approccio è detto strategico perché si fonda su una logica di tipo non
non ordinario. Lo psicologo strategico si serve di aforismi, paradossi,
stratagemmi, che diventano uno strumento per far vivere al paziente
delle "esperienze emozionali correttive" attraverso le quali potrà
superare quelle
difficoltà che, con il solo uso della ragione, non riesce ad affrontare.
Lo
psicologo si serve di
un linguaggio evocativo, denso di similitudini e metafore, che
accompagnano il paziente fino al punto di rompere la rigidità di
comportamenti ripetitivi e disfunzionali. Si pensi, per esempio, ai
comportamenti ripetitivi delle persone con disturbo
ossessivo-compulsivo.
Generalmente,
in tempi ridotti (8-10 sedute), la persona rompe gli schemi e bypassa
il problema riuscendo a oltrepassare i propri limiti, senza
quasi rendersene conto.
Secondo
l'approccio strategico, dopo le fasi di sblocco, guarigione e
consolidamento, sarà possibile, qualora il paziente desideri proseguire,
approfondire le eventuali cause che hanno determinato l'instaurarsi del
suo malessere.